UMANESIMO
Con il termine “Umanesimo” si definisce un movimento culturale sviluppatosi dalla fine del ‘300 fino a poco oltre la metà del ‘400. Si tratta di un’esperienza culturale , che ha il suo centro di massima fioritura a Firenze,
già punto di riferimento della vita letteraria della penisola dalla
fine ‘200. Anche altri centri italiani, come Milano, Venezia, Roma e
Napoli, hanno un ruolo determinante per lo sviluppo di nuovi ideali intellettuali e filosofici, che a loro volta stimolano un’attività culturale e letteraria del tutto rinnovata.
Proprio la voce “umanesimo” suggerisce alcuni fattori chiave della
visione degli intellettuali quattrocenteschi, rispetto alla quale appare
centrale una rinnovata fiducia nelle capacità e nelle possibilità dell’uomo.
In netto contrasto con la cultura medievale, dominata da una
prospettiva verticale, per cui l’uomo guarda fuori e sopra di sé alla
ricerca del divino (screditando quindi l’esperienza terrena), l’erudito
rinascimentale crede nella capacità umana di autodeterminarsi ed essere
artefice della propria sorte. L’uomo cioè ha la possibilità e il dovere
intelelttuale di comprendere il mondo che lo circonda e di modificarlo
secondo i propri fini: da questa tensione alla conoscenza, che distingue la natura umana rispetto a quella animale, rinascono le humanae litterrae, che traggono un’essenziale linfa vitale dalla riscoperta dei classici latini e greci.
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